Paxos e BitPay chiedo l’autorizzazione federale per diventare banche

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Paxos e BitPay chiedo l’autorizzazione federale per diventare banche

By Hassan Maishera - min. di lettura
Aggiornato 16 March 2023
Sito web di BitPay su smartphone

Paxos e BitPay hanno presentato una richiesta per diventare banche nazionali negli Stati Uniti

Le startup del settore cripto, Paxos e BitPay, hanno presentato domanda per diventare banche regolamentate a livello federale negli USA. L’Atlanta Journal-Constitution ha pubblicato un avviso legale l’8 dicembre scorso, rivelando che BitPay ha presentato domanda all’Ufficio del Controllore della Valuta (OCC) per diventare una banca regolata a livello federale. La banca sarà denominata BitPay National Trust Bank e avrà sede in Georgia.

Secondo la documentazione presentata ci sarebbe un periodo di 30 giorni per le obiezioni, e tutti i commenti dovranno essere indirizzati al direttore delle licenze dell’OCC. La richiesta di BitPay riporta che il tetto massimo di mercato per la banca sarà di 12 milioni di dollari. I 12 milioni di dollari dovrebbero essere raccolti da 120 milioni di azioni che la banca emetterebbe. Se BitPay diventasse una banca nazionale, la società potrebbe aggirare il regime di ricerca di una licenza per operare negli USA.

Lo stesso giorno anche l’emittente di stablecoin Paxos ha presentato domanda per diventare una banca regolamentata a livello federale. Nel documento pubblicato ieri Paxos ha reso note le sue intenzioni di fondare Paxos National Trust e ha già presentato la sua domanda all’OCC.

La richiesta informa che Paxos National Trust opererà nello Stato di New York. Se a Paxos venisse concessa la licenza bancaria federale, si aggiungerebbe alla New York trust charter di cui dispone e ad altre licenze già ottenute.

Al momento Paxos offre vari servizi finanziari, tra cui servizi in criptovaluta, custodia di contanti, custodia dell’oro, commercio di materie prime, emissione di beni digitali e compensazione di titoli. Ottenere una licenza bancaria aumenterebbe il numero di servizi che offrirebbe a persone fisiche e giuridiche.

Il consulente generale di Paxos, Dan Burstein, ha riferito in un articolo della società che ottenere l’autorizzazione nazionale permetterebbe loro di condurre più facilmente gli affari tra gli Stati. Per Paxos questo significa concentrare la costruzione di grandi prodotti, in quanto hanno la flessibilità per operare in tutti gli USA, continuando a rispettare i più alti standard normativi. Simile a BitPay, l’applicazione di Paxos avrà un periodo di “obiezione” di 30 giorni prima che l’OCC possa procedere.

BitPay e Paxos hanno deciso di presentare le rispettive richieste a seguito dei passi favorevoli compiuti da Brian Brooks, OCC Acting Comptroller. Brooks aveva reso noto alcuni mesi fa che avrebbe istituito un sistema di licenze per le startup fintech, comprese le società cripto. Ciò consentirà loro di razionalizzare le operazioni all’interno degli USA.