Non ci sono prove che la Russia usi le criptovalute per eludere le sanzioni, afferma Chainalysis

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Non ci sono prove che la Russia usi le criptovalute per eludere le sanzioni, afferma Chainalysis

By Sam Grant - min. di lettura
Aggiornato 16 March 2023
  • Il CEO di Chainalysis Jonathan Levin ha affermato che non ci sono prove di un uso "sistematico" delle criptovalute per aggirare le sanzioni
  • Il CEO ha anche spiegato come gli strumenti di conformità alle sanzioni recentemente rilasciati da Chainalysis consentono alle aziende di controllare l'interazione con gli indirizzi sanzionati

Durante l'invasione in corso dell'Ucraina da parte del Cremlino, la questione se le criptovalute possano essere utilizzate per eludere le sanzioni economiche è stata oggetto di dibattito.

Il CEO e co-fondatore di Chainalysis, società di monitoraggio e analisi blockchain, Jonathan Levin, ha espresso la sua opinione in merito in una recente intervista con Bloomberg Technology. Levin ha parlato con Emily Chang e Sonali Basak dei nuovi strumenti gratuiti di screening delle sanzioni recentemente annunciati da Chainalysis.

Ha spiegato che gli strumenti hanno lo scopo di aiutare le organizzazioni e le imprese a garantire che rimangano dalla parte del giusto e siano conformi alle sanzioni imposte.

I nuovi strumenti, un'API da utilizzare su server Web e UI mobili (in arrivo il mese prossimo) e un oracolo on-chain implementabile su catene di smart contract come Ethereum, BSC e Polygon, consentirebbero agli utenti di controllare le transazioni che stanno gestendo contro gli indirizzi sanzionati catalogati da Chainalysis.

Questi indirizzi sono quelli elencati dall'Office of Foreign Assets Control (OFAC) negli Stati Uniti.

Le criptovalute non stanno aiutando i russi in fuga

Alla domanda sulla misura in cui la sua azienda sta assistendo a tentativi da parte di entità russe di aggirare le sanzioni economiche, Levin ha affermato che Chainalysis sta tenendo d'occhio l'ambiente macro intorno all'economia russa.

Ha aggiunto che l'azienda sta monitorando i cambiamenti di volume, i cambiamenti di liquidità e i modelli di transazione per determinare se c'è stato "un cambiamento sistemico” nell'uso delle criptovalute in Russia. Ciò indicherebbe se le criptovalute stiano facilitando l'evasione delle sanzioni, ma finora le prove suggeriscono il contrario.

"… e, finora, non stiamo vedendo ciò di cui le persone si erano preoccupate all'inizio: un livello sistemico di criptovaluta utilizzato per eludere le sanzioni", ha detto, rispondendo ad una domanda.

Il ruolo che questa guerra avrà sul futuro delle criptovalute

Il CEO di Chainalysis ha concordato sul fatto che la guerra Ucraina-Russia è stata un punto di svolta per le criptovalute, poiché ha messo in evidenza l'utilità delle risorse digitali. Levin ha spiegato che la velocità con cui i fondi sono stati in grado di passare da diversi paesi tramite criptovalute nelle mani del governo ucraino ha mostrato al meglio il significato degli asset.

Il dirigente di Chainalysis ha aggiunto che la guerra ha dimostrato che è possibile garantire il rispetto delle sanzioni anche con le criptovalute. Ciò segnala che l'umore normativo probabilmente cambierà e avrà un'influenza ancora maggiore sul modo in cui operano le società crittografiche regolamentate in Occidente.