L’Iran sospende le attività di Crypto Mining per quattro mesi

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L’Iran sospende le attività di Crypto Mining per quattro mesi

By Hassan Maishera - min. di lettura
Aggiornato 16 March 2023

Il governo iraniano ha sospeso le attività di mining delle criptovalute fino a settembre, a seguito di una serie di blackout verificatisi nelle principali città del paese.

Il presidente iraniano, Hassan Rouhani, ieri ha annunciato che il governo ha fermato le attività di mining di criptovalute per quattro mesi. Il mining di bitcoin (BTC) e di altre criptovalute non sarà permesso fino al 22 settembre.

Il governo iraniano ha preso questa decisione a seguito di una serie di blackout che hanno colpito le principali città del paese. Il governo vede tra le cause delle interruzioni la siccità, il mining di criptovalute e un aumento della domanda di elettricità nei mesi estivi. “Il divieto di estrazione di criptovalute è efficace immediatamente e fino al 22 settembre… Circa l’85% dell’attuale crypto mining in Iran è senza licenza“, ha affermato il presidente.

La decisione giunge a sorpresa, dal momento che l’Iran è uno dei principali centri del crypto mining mondiale. Secondo una nuova ricerca di Elliptic, il paese rappresenta il 4,5% dell’intera attività di mining del bitcoin a livello globale. La ricerca stima che l’Iran riesca a generare fino a 1 miliardo di dollari annui dalle attività di estrazione delle criptovalute.

L’Iran è stato uno dei pochi paesi ad aver legalizzato le attività di mining delle criptovalute. Il paese conta 50 centri di mining autorizzati dislocati in 14 delle sue province. L’Iran, inoltre, fa molto affidamento sulle criptovalute per aggirare le attuali sanzioni economiche imposte dagli Stati Uniti. I miner del paese sono infatti obbligati a vendere le loro criptovalute alla Banca Centrale dell’Iran (CBI), così la CBI può usare le criptovalute per importare prodotti aggirando le sanzioni economiche internazionali.

Nonostante questo vantaggio oggettivo, il governo iraniano si lamenta del fatto che il crypto mining erode la sua disponibilità di energia elettrica. L’operatore di rete del paese, Tavanir, ha riferito che i centri di estrazione di criptovalute in Iran consumano circa 209 megawatt di elettricità. Ad ogni modo, il problema per il governo iraniano sono le mining farm nelle case e nelle moschee, che estraggono criptovalute illegalmente aggiungendo ulteriore pressione alla fornitura di energia.