Estonia: Niente più estcoin, motivo? BCE

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LA PRIMA ICO DI BITCOIN AL MONDO IL PRESALE TERMINA IL 15 MARZO
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Estonia: Niente più estcoin, motivo? BCE

By Benson Toti - min. di lettura
Aggiornato 16 March 2023

L’Estonia ha annunciato l’anno scorso il programma di creare una propria criptovaluta nazionale. Il suo valore sarebbe dovuto essere equivalente a quello dell’euro. Però sembra che la BCE non ha apprezzato l’iniziativa. Infatti, Mario Draghi (Presidente della Banca Centrale Europea) ha definito la decisione sconsiderata. A causa delle pressioni esercitate dal settore bancario, la criptovaluta “Estcoin” potrebbe non essere mai creata.

I dettagli

Precedentemente, nell’agosto 2017, i funzionari estoni avevano annunciato l’intenzione di emettere una criptovaluta. Questa criptovaluta, sostenuta dallo Stato, sarebbe dovuta chiamarsi Estcoin e sarebbe stata offerta per mezzo di un ICO. L’ingegnoso piano del paese, di implementare le attività digitali nel proprio quadro economico, ha proposto una criptovaluta simile a uno “stablecoin” (come il tether, ad esempio). Il piano era ancorare ciascuna unità dell’Estcoin all’euro.

Mentre il passo era immensamente lungimirante, le autorità estoni sembravano aver perso di vista le condizioni dell’eurozona. Tra queste, infatti, sono presenti norme vincolanti della BCE in materia di politiche monetarie. Invariabilmente, l’annuncio ha suscitato aspre critiche da parte del Presidente della BCE, Mario Draghi, e di altre autorità bancarie. Ma, il 1 giugno 2018, un rapporto di Bloomberg ha dichiarato che il paese ha abbandonato tutti i piani per procedere con l’ICO o almeno ridimensionato i piani riguardanti il token digitale.

Assieme alla Svezia e alla Norvegia, l’Estonia è considerata uno dei paesi tecnologicamente più avanzati. L’annuncio dell’Estcoin nel 2017 ha consolidato questa reputazione. Tuttavia, Draghi ha apertamente criticato la proposta del token digitale. Questo affermando che l’euro “deve essere l’unica moneta” per il paese. All’epoca, il governatore della BCE Ardo Hansson gli fece eco. Hansson, infatti, ha espresso la sua delusione riguardo i “rapporti fuorvianti del governo” riguardanti l’Estcoin. In particolare, solo nel 2011 l’Estonia ha adottato l’euro ed è stata introdotta nell’amministrazione dell’eurozona.

Limitazione ai utenti del programma E-Residency

Siim Sikkut, responsabile della strategia IT del paese, ha confermato il trasferimento alle agenzie di stampa locali di Tallinn. Ha aggiunto che Estcoin sarà utilizzato solo come incentivo per gli E-Resident. O meglio, gli stranieri che si trasferiscono nel paese per costituire società e firmare a distanza documenti amministrativi. Sikkut ha dichiarato:

“Abbiamo concordato nelle discussioni con i politici che Estcoin sarà mezzo per le transazioni all’interno della comunità degli E-Resident. Altre opzioni non sono considerate. Non stiamo creando una nuova valuta.”

Abbiamo concordato nelle discussioni con i politici che Estcoin procederà come mezzo per le transazioni all’interno della comunità di e residenti. Altre opzioni non sono sul tavolo. Non stiamo costruendo una nuova moneta. Kaspar Korjus, che ha scritto il whitepaper di Estcoin, ha ribadito le parole di Sikkut. Questo dichiarando che mentre la “comunità Estcoin” è ancora in corso di valutazione per quanto ai potenziali benefici, il token digitale “non sarebbe sicuramente una criptovaluta nazionale”.

Estcoin potrebbe avere un successo limitato nel programma di residenza elettronica dell’Estonia. Secondo quanto riportato, oltre 35.000 stranieri si sono procurati carte d’identità digitali. La maggior parte tra questi proviene dalla Russia, Finlandia e Ucraina.